Quindi, per #IlariaSalis, i militanti di estrema destra sono persone di serie B e non devono essere tutelati dalle leggi di uno Stato quando vengono massacrati in gruppo dagli antifascisti a colpi di martelli e spranghe?
— Francesca Totolo (@fratotolo2) September 17, 2024
Agghiacciante! Togliete il microfono alla maestra… pic.twitter.com/hQTgZRMNYs
martedì 17 settembre 2024
I "reati d'odio" spiegati bene da un'anti-fascista
sabato 7 settembre 2024
Questo, non passerà mai...
Il coraggio di parlare.
— Sabrina F. (@itsmeback_) September 5, 2024
Max Del Papa (@DelMax64)
giornalista "vaccinato",
e poi vittima del siero, vuota il sacco. #effettiavversi
🔻Quattro minuti di cruda realtà🔻
Appena finito di guardare il video automaticamente la prima e unica parola che mi è venuta in mente è stata:… pic.twitter.com/6No2ctVaou
lunedì 2 settembre 2024
Com'era la storia, raccontata 4 anni dopo
Capite bene che medici come #MariaGraziaDondini non saranno mai ascoltati in #CommissioneCovid giusto @LucioMalan @maxromeoMB @Marcolisei @GBerrino @FrancoZaffini ? pic.twitter.com/U1mtsETrlH
— Prof. Avv. Gianfrancesco Vecchio (@GfveGianfra) September 1, 2024
martedì 2 agosto 2022
venerdì 22 luglio 2022
Fra tirannia e Libertà 2 -
Un leghista, seguito in questi 2 anni su Twitter, se ne esce stamattina scrivendo: "Se Draghi è caduto è merito di Salvini...". Questa la sintesi.
Ora, a parte che non è "caduto" nessuno, ché quello se ne voleva comunque andare e ora se ne andrà solo dopo aver finito il lavoro per cui è stato chiamato, si ha invece la sensazione di un coup de theatre il cui scopo, al solito, è dare un po' di mangime ai polli così da tenerli occupati a fantasticare sul voto a settembre (è già tutto un "chi voti?"), mentre il Vate dimissionario ("non ti vaccini, ti ammali, muori"), proseguirà con "gli affari correnti", indisturbato, fino a metà settembre. E farà quel che c'è da fare, senza bisogno di maggioranze, ché Mattarella è stato chiaro: tutti devono collaborare, ché ci sono "le emergenzeh!". S'era seccato, ama la sintesi, conta su 2 mesi di tranquillo lavoro agostano e poi ciao (pare lo attendano alla Nato).
Tant'é, nulla di nuovo. Quel che è stupefacente, è verificare una volta di più che nemmeno dopo 2 anni e mezzo di carognate si divorzia dal partito che si è sposato.
Perché è un fatto noto che, dopo la mamma, dopo l'approvazione della maestra e il sì della consorte adatta alle proprie prolifiche debolezze (scambiate per pugnaci virtù), a chiusura del proprio recinto evolutivo, la maturità dell'ommo vuole che si sposi anche a un partito. E sposato il partito, tale matrimonio diventa indissolubile più che quello con la consorte, sempre opzionabile. Perché il partito, si sa, lo si combatte ma "dal di dentro" (ma guai alla moglie invece, ché se combatte dal di "dentro", va sostituita). Il partito, invece, lo si ama a vita e a prescindere dall'officiante, sia questi un distributore d'acqua del Po con l'ampolla o la sua versione aggiornata e instagrammabile, uno col mojito o la Nutella, sostanze più adatte alla versatilità web del vecchio celodurismo.
Importante è, nell'immaginazione del fedele al partito, "servire un ideale", senza però rischiare nulla, ché la politica è oggi la passione sfigata del servo di media stazza, vuole risultati e followers, vuole click che si vedono e applausi su Twitter. Se gli dici che sbaglia ti blocca, nuova forma di democrazia dal basso.
Gente che in Parlamento, per due anni e mezzo, ha esibito le ragioni della loro "strategggia" per resistere (eroicamente!) alla tentazione di far "cadere" ben 3 governi, tutti e tre democratici e tutti con gli sgherri in piazza a manganellare persone di ogni età, anziani e bambini compresi, gente che in piazza ci è andata senza altra arma che qualche cartello scritto col pennarello, a protestare perché impedita a lavorare perché non bucata, a mandare i figli a scuola perché starnutivano dentro a una sozza maschera, obbligata anche se fetida di germi; ad accedere a un ospedale o a ritirare la pensione in Posta, perché priva di quel super lasciapassare verde, fascista. Quella nuova sorta di stella gialla chiesta a novembre 2021 dal leghista friulano (con 'a stratttegggia), quello stesso che a marzo 2022 se ne voleva smarcare accettando, bontà sua, la tessera verde semplice, ma pur sempre condizionata dall'umiliazione di uno sfrucugliamento di narici e solo per alcune cose, ché la libertà di fare cosa e a quali condizioni l'ha decisa lui con i suoi compari a Roma, e fermo restando l'obbligo di vaccino tutt'ora in vigore per alcuni lavoratori. E se hai mal di pancia e ti serve un medico peccato, o hai la tessera verde o se ti ammali, muori. Gente che ha perso il lavoro, per rivendicare il diritto alle proprie scelte, altri che sono morti, proprio per quel vaccino, cedendo per necessità a scelte imposte dall'alto ('a stratttegggia), ma noi non si dica nulla, perché "che ne vuoi sapere tu che non sei nessuno" detto a fior di Nobel con pagine e pagine di pubblicazioni, e a fior di ricercatori internazionali ben provvisti di studi, di ricerche, di analisi e prove al di sopra delle bassezze umane strillate con disprezzo nei talk trash show in Tv dall'imbriaco/a di sé di turno. Ma che ne vuoi sapere, conta più la violenza dello studio televisivo che quintali di prove di laboratorio o al microscopio elettronico.
'A scenza!
Dopo due anni e mezzo da incubo distopico, in cui la moglie del tipo cui accennavo in apertura ha perso il lavoro pur di non cedere ai ricatti lui, il marito, pugnace e fedele al matrimonio leghista, stamattina recupera sollevato il buonumore perché "se è caduto Draghi è merito di Salvini".
Servi, stuoli di servi. Inconsapevoli servi, volontari servi, belanti servi, servi pronti a seguire il primo ringhiante cane pastore che gli abbaia di stare buono e in riga che c'ha 'a stratttegggia. Servi ovunque, servi a perdita d'occhio.
Non sono dunque gli squadroni di cavalieri, non sono le schiere di fanti, non sono le armi a difendere il tiranno.
A prima vista non ci si crede, ma è davvero così: sono sempre quattro o cinque che mantengono il tiranno, quattro o cinque che gli tengono l'intero paese in schiavitù; ci sono sempre stati cinque o sei a cui il tiranno prestava ascolto, perché si erano fatti avanti da sé, o perché era stato lui a chiamarli, per farne i complici delle sue crudeltà, i compagni dei suoi piaceri, i ruffiani delle sue voluttà, i soci nello spartirsi il frutto delle rapine.
Quei sei consigliano talmente bene il capo che egli ora, grazie a questa loro intesa, deve essere malvagio non soltanto per via della propria malvagità, bensì anche per via della loro.
Quei sei hanno poi sotto di loro seicento profittatori, e questi seicento fanno ai sei quello che i sei fanno al tiranno.
Questi seicento ne tengono poi sotto seimila, a cui hanno fatto fare carriera, affidandogli il governo delle province, o l'amministrazione della spesa pubblica, per avere mano libera, al momento opportuno, in avarizia e crudeltà, compiendo nefandezze tali da poter resistere soltanto nella loro ombra, riuscendo cioè solo grazie a costoro a sfuggire leggi e sentenze.
Grande è poi la schiera che viene dopo, e chi volesse divertirsi a districare questa rete non ne vedrà seimila, bensì centomila, milioni, stare attaccati al tiranno con questa corda, avvalendosi d'essa come Giove in Omero, che si vantava di poter tirare a sé tutti gli dei con uno strattone di catena.
Nasce da qui l'ampliamento del senato sotto Giulio Cesare, l'istituzione di nuove cariche, la creazione di nuovi uffici: non certo, a guardar bene, dall'esigenza di riformare la giustizia, ma per creare nuove basi alla tirannia.Discorso della servitù volontaria - E. De La Boètie (1530-1563) - UEF - pagg. 59-60
Tra favori grandi e piccoli, tra guadagni e maneggi legati al tiranno, si arriva insomma al punto che il numero di persone a cui la tirannia sembra vantaggiosa risulta quasi uguale a quello di chi preferirebbe la libertà.