Il quale Ri(s)catto consisterebbe in questo: i 2.041 prescelti avranno la stratosferica cifra di ben 1.200€ totali a testa, di cui 400€ a titolo di acconto (alla firma del Patto) più altri 800€ al termine di un percorso di 6 mesi che prevede sia obblighi che opzioni volontarie.
Fra gli obblighi (vincolanti):
1. Corsi di formazione e riqualificazione
2. Partecipazione a convocazioni e/o incontri proposti dai Servizi Sociali
3. Distribuzione del proprio curriculum presso enti per la ricerca del lavoro
4. Impegnarsi in un piano di rientro per il pagamento di affitto e bollette
Si chiarisce, per quanto attiene agli obbligi, che:
"L’assegno non sarà erogato in caso di “reiterate inadempienze economiche” del disoccupato nei confronti del Comune: per esempio mancato pagamento dell’affitto e di tasse o multe oltre i 5mila euro o occupazione abusiva di case comunali".
Fra le "azioni non vincolanti":
- partecipazione ad attività di volontariato
- attività della Biblioteca
- progetti proposti dai "centri di aggregazione" (cioè quelli abitualmente sostenuti economicamente dal Comune tipo associazioni ricreative, di briscola e bricolage?)
- corsi di specializzazione per un "nuovo lavoro" (ma non hanno già l'obbligo ai corsi di formazione e riqualificazione?)
L'ideona, che viene impropriamente suggerita come "Reddito di Cittadinanza" dall'Assessore alle Politiche Sociali di Milano, pare a lui talmente geniale da proporre che dovrebbe essere realizzata anche su scala nazionale, cioè dallo Stato.
Fatti due conti a spanne, ogni disoccupato che firmerà il Patto riceverà (e solo se arriva alla fine del percorso di 6 mesi senza suicidarsi o morire di stenti), un totale di 1.200€, cioè circa 200€ al mese (esentasse?).
Con i quali 200€ al mese dovrà (nel senso che si impegna obbligatoriamente a) vincolarsi a un piano di rientro per affitti e/o bollette non pagati (per locazioni di proprietà del Comune, a quanto si capisce).
Ma anche a pagare multe sospese (che pendono aperte nella casse comunali? non è chiaro ma forse sì): anche per queste gli è d'obbligo fare un piano di rientro del debito.
Insomma, con una mano glieli da (con ricatto), mentre con l'altra se ne riappropria.
Ora, non è che serve una calcolatrice per capire che solo per frequentare i 6 mesi di corsi di formazione o per recarsi alle convocazioni obbligatorie dei Servizi Sociali, di quei 200€ il disoccupato dovrà metterne in conto un tot per i trasporti (e senza allargarsi troppo per un caffè ai break mentre frequenta i corsi obbligatori).
Con quel che gli rimane, se gli rimane qualcosa dopo 6 mesi di avanti e indrè, deve pagare obbligatoriamente i debiti.
Che dovranno, ci si immagina, trattandosi di disoccupati, saltare fuori dai 200€ al mese per soli 6 mesi (intanto però avranno firmato un patto di rientro del debito che li vincolerà per cifre e tempi magari superiori ai micragnosi 1.200€).
E questa viene presentata come fosse la soluzione, il "reddito di cittadinanza" che dovrebbe essere adottato dallo Stato per risolvere il problema della disoccupazione e quindi della povertà (che da delinquente recidivo, non paga più i debiti).
Tutta la manfrina, a me pare, invece, non sia che un modo per far alla fine riconfluire quanto stanziato a titolo di "reddito di cittadinanza" (almeno studiarsi cosa si intende, prima di riempirsene impropriamente la bocca), a risanamento dei conti dell'altro assessorato milanese, cioè quello al Bilancio.
Il quale, forse, o proprio non capisce che se uno non ha un reddito per vivere inevitabilmente non paga né l'affitto né paga le bollette né le multe; oppure è vittima (consapevole e compiacente) del Patto di Bilancio e così, anziché azzerare cristianamente quei debiti inesigibili a chi è in serie difficoltà (la remissione del debito la chiese già San Antonio a Padova nel 1200, per dire quanto ci siamo umanamente evoluti nel frattempo), impone al "beneficiario" (si fa per dire) con quei 200€, e solo per 6 mesi, di ripagargli ogni centesimo di debito (affitti/bollette), così da fargli quandrare il bilancio comunale.
Il meccanismo pare tale per cui a quei disoccupati non rimarrà che far da umile servo al Comune vita natural durante, fino a estinzione (mai) di quanto gli deve.
Ho voluto qui evitare di far due conti su quanto poi costeranno alle casse del Comune, sotto altre voci, quei Corsi di Formazione: i docenti bisogna pagarli, le aule dei corsi hanno un costo, il materiale didattico non è gratis, i Servizi Sociali che fanno straordinari pesano e ogni persona a qualunque titolo coinvolta in questa sagra del buon cuore a pareggio zero avrà un suo qualche tornaconto.
Perché, anche quando si dichiarasse "volontario", chi si occupa di questi gironi danteschi della bontà luciferina riceve poi, in qualche modo, pochi o tanti che siano, dei finanziamenti dalla Regione o dal Comune, e pure sotto forma di esenzioni o benefici fiscali dallo Stato, per questi servizi da terziarista della sfiga programmata dal Capitale che lo Stato non vuole più gestire in proprio.
Alla fine, a molti livelli e in molte forme diverse, in tanti trarranno beneficio da questa elemosina venduta come "soluzione" mentre è, nei fatti, un'ulteriore speculazione cinica sulla povertà e una mera partita di giro contabile, tranne il disoccupato, che paga di tasca sua anche ciò che non ha.
Certi giorni provo una vergogna indicibile a leggere ciò che può partorire la testa di un umano che si da alla politica: paiono tutti dimentichi di non essere altro, alla fine, che uomini al servizio di altri uomini.
Non Bancomat, non casse continue e nemmeno usurai.
Si spera (forse, chissà...però...)
(Sant') Antonio predicò in favore dei poveri e delle vittime dell'usura:Cit. da wikipedia
« Razza maledetta, sono cresciuti forti e innumerevoli sulla terra, e hanno denti di leone. L'usuraio non rispetta né il Signore, né gli uomini; ha i denti sempre in moto, intento a rapinare, maciullare e inghiottire i beni dei poveri, degli orfani e delle vedove… E guarda che mani osano fare elemosina, mani grondanti del sangue dei poveri. Vi sono usurai che esercitano la loro professione di nascosto; altri apertamente, ma non in grande stile, onde sembrare misericordiosi; altri, infine, perfidi, disperati, lo sono apertissimamente e fanno il loro mestiere alla luce del sole »
Oltre a essere dei dementi malvagi, sadici e ossessivi, dominati da storture mentali sbirresche, sono sempre più pericolosi e vanno denunciati e sputtanati in ogni occasione. In confronto a quanto ci prospetta questa gente malata e marcia fino al midollo, l'Unione Sovietica davvero doveva essere il paradiso in Terra. Il che è tutto dire.
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