Il coraggio di parlare.
— Sabrina F. (@itsmeback_) September 5, 2024
Max Del Papa (@DelMax64)
giornalista "vaccinato",
e poi vittima del siero, vuota il sacco. #effettiavversi
🔻Quattro minuti di cruda realtà🔻
Appena finito di guardare il video automaticamente la prima e unica parola che mi è venuta in mente è stata:… pic.twitter.com/6No2ctVaou
sabato 7 settembre 2024
Questo, non passerà mai...
mercoledì 30 marzo 2022
martedì 15 febbraio 2022
I collaboratori
Per gli antifascisti della domenica:
Mario Draghi: "The unvaccinated are not part of our society."
Una delle cose che hanno reso possibile il nazismo fu la sollecita (o magari indolente) collaborazione dei tedeschi comuni, della gente normale, quella che coltivava l'antisemitismo convinta che gli ebrei fossero oggettivamente dei parassiti subumani (che portavan malattie), e che la colpa della sconfitta nella prima guerra mondiale, e della grave crisi economica che ne seguì, fosse una loro esclusiva responsabilità. Secondo i documenti riportati nel libro in lettura, I volonterosi carnefici di Hitler, lo credeva (e agiva in base a questa credenza), una larga maggioranza della popolazione tedesca di allora.
Una differenza fra allora e oggi, c'é: allora Hitler andò al potere vincendo le elezioni, oggi ci governano persone non elette da nessuno, in un Parlamento che non rappresenta più in alcun modo il Paese: i parlamentari eletti nel 2018 sono oggi, tranne qualche raro caso di onestà intellettuale, che infatti è oggi impedito ad accedere lui stesso al Parlamento, i più entusiasti sostenitori di un Governo che accetta la dichiarazione sopra senza emettere un bah, un mah, un vago sospiro pubblico di disagio. Chi tace, è sempre complice.
Chi da oggi userà ancora il certificato verde, a qualunque titolo lo abbia ottenuto, per attività diverse da quelle della mera sussistenza concesse ai reietti, quelli dichiarati dal capo di Governo quali "not part of our society", non potrà dirsi innocente.
sabato 11 settembre 2021
lunedì 23 agosto 2021
L' Ecologia Vera

martedì 11 maggio 2021
Tutto si ripete, siamo alla farsa...
mercoledì 17 febbraio 2021
La buona educazione
Nel video al link qui sotto, una lunga bella intervista a Carl Gustav Jung (circa 38’, con sottotitoli in italiano).
Al minuto 18’41”, l’intervistatore chiede:
D: “Ritiene che gli standard scientifici di Freud fossero meno rigorosi dei suoi?”
R: “Ecco, vede, questa è una valutazione che non compete a me dare. Io non sono la mia storiografia né il mio storiografo”
D: “Mi dica, Freud l’ha mai analizzata personalmente?”
R: “Oh sì. Gli sottoponevo un gran numero dei miei sogni e lui faceva lo stesso…”
D: “Ricorda ora, dopo tutto questo tempo, quali aspetti significativi aveva notato allora nei sogni di Freud?”
R: “Be’, questa è una domanda un po’ indiscreta. Vede…esiste il segreto professionale”
D: “ Ma Freud è morto da tanti anni”
R: “Sì, ma queste forme di rispetto durano più della vita. Preferisco non parlarne”
Appena dopo:
D: “E’ vero che lei ha molte lettere scambiate con Freud ancora non pubblicate?”
R:” Sì”
D: “Quando saranno pubblicate?”
R: “Mah, non finché sono in vita…”
Difficile non pensare all’attuale culto per il gossip cui ci ha abituato una certa Tv (ma anche certi libri/riviste, e perfino certi politici).
Ci siamo dimenticati cosa significhi la misteriosa parola “segreto”, senza parlare di come a volte trattiamo le più intime confidenze di amici e amanti.
Se siamo arrivati ad accettare come normale il fatto di farci spiare ogni sms, ogni telefonata, ogni attività sui social, convinti che un comportamento corretto equivalga al “non ho nulla da nascondere”, è forse perché ci hanno abituati a questo anni di programmi tipo “Chi l’ha visto?” o “C’è posta per te”?
Il sospetto mi viene.
Se poi penso a certi squallidi scoop giornalistici sui calzini azzurri di un magistrato o al pane e Nutella del presunto leader politico, non mi risulta difficile capire come ci sia stato facile accettare il ruolo di rimbambiti cui si possono impunemente imporre lockdown e umilianti mascherine.
E se a voi sembra si tratti di cose diverse, a me no: abituati a ritener normale lo sputtanamento dell’altro in Tv per rilassarsi, o ai riti social per noia, nemmeno ci facciamo più caso a cosa siano il rispetto di noi stessi o la discrezione nella relazione con gli altri.
All'inizio basta che un culo ci faccia ridere, poi diventa normale deridere chiunque, poi diventa giusto denunciare il vicino che fa festa mentre in Tv dicono che devi morire di paura.
Per me, trovo ci sia un filo conduttore fra il divertirsi pecoreccio e l'accettazione passiva di zone rosse, lockdown e via dicendo.
La Tv non è quasi mai mero passatempo, è sempre, anche, educazione.
O dis-educazione.
O ri-educazione.
Lo sappiamo, ma non per questo ci salviamo.
Video>Clicca qui
venerdì 1 gennaio 2021
La dichiarazione di Freud
L’11 maggio 1933 i giornali riportarono la notizia del grande falò di Berlino nel quale erano stati arsi i libri di tutti gli autori ebrei e di molti autori non ebrei, ma antinazisti. La manifestazione nazista, conclusa con un discorso di Goebbels, si era svolta secondo un rituale: prima di buttare nel fuoco i libri di un autore o di un gruppo di autori veniva fatta - da uno studente o da un membro delle SA - una specifica, una dichiarazione. Quella che precedette il rogo dei libri di Freud proclamava:
“Contro l’esaltazione della vita sessuale distruttrice dell’anima - e in nome della nobiltà dello spirito umano - offro alle fiamme gli scritti di un tale Sigmund Freud”.
In ottobre Freud scriveva a Zweig (Arnold n.d.b.):
“Ho avuto una trombosi coronarica, ma sono ancora vivo…”
Nel dicembre del 1937 Freud aveva scritto:
“Il governo è cambiato, ma la gente è la stessa, totalmente all’unisono con i fratelli del Reich nel culto dell’antisemitismo. Ci stringono sempre più alla gola, anche se ancora non ci strangolano”
L’11 maggio 1938 Freud scrisse nel diario:
“Finis Austriae. Il 13 Anschluss alla Germania. Il giorno dopo Hitler a Vienna”.
Roth, in La Cripta dei cappuccini, narra che l’ultimo dei Trotta, quando i nazisti arrivano a Vienna, si rifugia tra le tombe della famosa cripta imperiale alla ricerca di una pace che sia l’ultimo momento di una fuga senza fine.
Se ai tedeschi furono necessari cinque anni, agli austriaci bastarono cinque giorni per diventare altrettanto fanatici e violenti.
Scrive Carl Zuckmayer che era casualmente a Vienna in quei giorni:
“L’inferno ha aperto le sue porte e ha dato via libera ai suoi spiriti più bassi, più ributtanti e più impuri. La città si è trasformata in un incubo, in una visione degna di Hieronymus Bosch, e l’aria è piena delle grida incessanti, selvagge, isteriche di uomini e donne. Tutti costoro non hanno più faccia, assomigliano piuttosto a ceffi stravolti: alcuni dall’ansia, altri dalla delusione, altri ancora da un trionfo selvaggio e pieno d’odio”.
Le scene di violenza e brutalità nei confronti degli ebrei durarono giorni e giorni. Molti furono assassinati. Altri, come Egon Friedell, alla vista dei nemici, si buttarono dalla finestra. Nella primavera ben cinquecento ebrei austriaci scelsero il suicidio.
In casa Freud la polizia fece irruzione più volte. Non toccarono il vecchio professore, ma Martin fu convocato ripetutamente al quartiere generale della Gestapo e Anna fu arrestata e trattenuta per un intero giorno. Al suo ritorno a sera esplose l’angoscia della famiglia. Nel diario Freud scrisse solo: “Anna bei Gestapo”. In un primo tempo resistette alle pressioni di coloro che volevano emigrasse: vecchio e malato, voleva morire a Vienna. Alla fine le pressioni di amici e conoscenti prevalsero: arrivò la notizia che Londra aveva dato il permesso, ma passò tutto il mese di aprile perché il visto di espatrio fosse concesso.
Prima di partire gli fu intimato di firmare una dichiarazione in cui, secondo Jones (neurologo e biografo di Freud), era scritto:
“Io, il prof. Freud, qui dichiaro che dopo l’annessione dell’Austria al Reich tedesco sono stato trattato dalle autorità tedesche e in particolare dalla Gestapo con tutto il rispetto e la considerazione dovuti alla mia fama di scienziato, che ho potuto vivere e lavorare in piena libertà, che ho potuto continuare a svolgere le mie attività nel modo che più desideravo, che da questo punto di vista ho trovato pieno appoggio di persone interessate e che non ho il minimo motivo di lamentarmi”.
Firmò il testo che gli era stato preparato e chiese di aggiungere una frase:
“Posso vivamente raccomandare la Gestapo a chicchessia”
- Da La Grande Vienna ebraica - di Riccardo Calimani - Bollati Boringhieri - 2020
Quando non resta più una sola possibilità di intendersi col nemico, l'ironia può ancora colpirlo senza che se ne avveda.
La violenza del potere è stupida per definizione, per questo è impossibile sperare di salvarsi dalla tirannia in altro modo che con la fuga.
giovedì 19 settembre 2019
La tenaglia
L'aggiramento su entrambe le ali o manovra a tenaglia o (più raramente) attacco a tenaglia intende isolare il centro dell'accerchiato per attaccarlo su entrambi i fianchi...l'accerchiamento prevede l'annientamento delle forze del nemico, e non semplicemente l'occupazione del territorio inizialmente controllato dal nemico...L'aggiramento strategico ha influenza particolarmente sulle linee di comunicazione, costringendo quindi l'accerchiato ad una battaglia in condizioni sfavorevoli - Da WikipediaIntendo: che altro sarebbe la manovra di scissione piddino-renziana?
Con un po' di memoria a breve termine è facile ricordare che per il potere piddino standard il vero nemico non è mai stata la Lega, che anzi fin dai primi vagiti ha emulato riti e struttura organizzativa del fu Pci ora Pd, bensì il M5S, il partitino azienda che Travaglio non osa toccare nemmeno con un tasto (e sarebbe interessante capire perché...).
Il M5S è quello che minaccia(va) la riduzione dei parlamentari, quello del NoTav, quello della revoca di Autostrade a Benetton, quello dell'onestah onestah onestah, quello della lotta alla corruzione, solo per citare i più recenti punti indigeribili al Pd.
Punti sui quali la Lega non ha mai costituito ostacolo alle logiche piddine, anzi: SìTav, i Benetton Autostrade vanno puniti ma non eliminati (la Lega non ha mai pensato, contrariamente ai 5S, di riportarne la gestione in mani statali), lotta alla corruzione sì vabbé, ma stiamo attenti a non bloccare i cantieri, onestà d'accordo, ma senza indossare i panni del fustigatore pronto a immolarsi sul rogo pur di mantenere i costumi morali dentro il perverso recinto della perenne penitenza.
Il punto di più devastante attrito fra M5S e Lega (voto Tav e voto Von der Leyen) segna anche il più alto seguito popolare di Salvini (secondo un sondaggio a posteriori, pare avesse superato il 50%).
Quindi: crisi di Governo.
Nel giro di pochissimi giorni: il Pd fa un Governo con il M5S (per il bene del Paese!).
Renzi spinge più di tutti per questo Governo, che entra effettivamente in carica il 4 settembre 2019.
Oggi sappiamo che Renzi già il 9 agosto aveva depositato il nome del suo partito.
Dunque più o meno lo stesso giorno in cui la Lega presenta
in Senato una mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte.
Strane coincidenze, no?
Dichiarata la scissione dal Pd, pare siano già una 40ina, fra deputati e senatori piddini, pronti a entrare nel gruppo del partito di Renzi.
Quindi, la situazione al momento pare questa:
1. il M5S, che già alla crisi di Governo era passato dal 32% del 4 marzo 2018 al 17% delle europee 2019, continua a perdere appeal nei sondaggi (qualcuno mi dice che i commenti di elettori incazzati sulla pagina Facebook ufficiale del MoV siano migliaia. Migliaia...)
2. il Pd che ha fatto il Governo con il M5S non è già più lo stesso Pd: una parte si è staccata per confluire nella nuova "cosa" di Renzi
3. la Lega ha perso qualche punto percentuale nei sondaggi rispetto al pre-crisi, ma si mantiene comunque intorno al 32% c.a.
4. Leu e frattaglie di varia piddina natura, hanno preteso e avuto qualche bella poltroncina per garantire la tenuta del Conte2 (Speranza alla Sanità? E' come avere un seienne che gioca al Piccolo Medico. Ma tanto, che avrà mai da fare, se non proseguire in quelle stesse direttive già poste sui binari, sbagliati, dai suoi predecessori?)
5. Conte2: conta? Per me ha una mera funzione di jolly, serve a reggere la mano fino al termine della partita in corso, certo è che sarebbe stato bello saperne di più già al Conte1, da dove arrivava "lo sconosciuto"...
La Partita
- il Pd gioca al centro (è nel Governo)
- il Pd2 gioca ai fianchi e apre una possibile falla (se Renzi dice a Conte #staisereno, noi sappiamo che cosa intende...)
- la Lega non è l'avversario (lo è il M5S) e se mai gioca da playmaker: tiene impegnato il campo catalizzando l'attenzione degli italiani incazzati facendola confluire sui migranti, che sono problema molto sentito, e il fatto che già straripino gli offre quella pastura da gettare ai suoi numerosissimi e appassionati followers, che vanno tenuti buoni. E se punta da un lato a mantenere i propri consensi (vedi regionali) dall'altro, dalla tranquilla attuale opposizione, rimpalla preciso sull'altra metà del campo, così da mantenere alta la tensione del gioco
- il Capo Politico del M5S (che è Capo Politico per contratto) è stato promosso (cioè declassato) a Ministro degli Esteri, posizione che consente di averlo fuori dai piedi se e quando servirà (e comunque si farà fuori da solo, è bravo ma non è all'altezza)
- i Ministeri più importanti (e critici) li hanno ottenuti il Pd e LeU, cioè l'altra costola del Pd: Interni (migranti), Sanità (vaccini), Infrastrutture (Benetton&varie), Economia e Finanze (ce lo chiede Leuropa, il Fiscal Compact!)
Basta un niente e una nuova crisi di Governo, una robetta qualsiasi che costringa i 5S a votare roba che non voterebbe neanche il Pd (che infatti userà solo per far cadere il Governo), e si farà.
A quel punto per il M5S sarà la morte: ha perso l'unica cosa che l'ha tenuto in vita fin qui, la credibilità sulla parola e la popolarità in nome del Vaffa...Che non basta più, e oggi non convincerebbe più nessuno.
L'autorevolezza, digiamolo, il M5S non l'ha mai avuta: stava imparando come si fa ad averne una nel Governo gialloverde, ma s'è impuntato sul "Contratto di Governo" come un pivello, mandando all'aria il Governo e pure il Contratto (i contratti si fanno per essere traditi, e i fessi che li impongono li si usa e li si fa fuori quando non servono più né loro né i loro patetici contratti di 10 punti, no, di 20, no, di 26...dai, sù...)
Questo vuol dire che Renzi è un genio?
Ma figuriamoci!
Sentite cosa diceva ad aprile di quest'anno (e ha ragione, eh? E' esattamente così. Però ha insistito per farci un Governo insieme, al partitino aziendina...e non credo l'abbia fatto per "il bene del Paese")
E' anche lui un utile servo, solo è più navigato di un Di Maio qualsiasi, ha fatto un po' di esperienza e non si fa troppi problemi con i punti e le virgole o l'onestah. E se serve uno che sappia giocare su più tavoli per far scomparire dall'orizzonte la meteora 5S, accerchiandolo e stringendolo a tenaglia fino alla sua sconfitta politica totale, lui è l'uomo giusto che ora si è posizionato al posto giusto: l'altra ala della tenaglia.
Una volta caduto il Conte2, perché cadrà appena schierate le truppe, probabile che si arriverà a un monocolore verde con all'opposizione i tre Pd (più i rimasugli dei 5S che rimarranno).
E se fosse stato sempre questo l'obiettivo di Pd e Lega, fin dai primi vagiti della crisi agostana?
Ve la ricordate questa del sospetto inciucio?
L'Italia ha funzionato così per decenni, con un'opposizione concordata il cui scopo è condizionare il gioco occupando tutti gli spazi politici disponibili così da garantire la tenuta non di un Governo, ma di un sistema di potere che è uguale a se stesso fin dalla nascita della Repubblica (sono nel tempo cambiati i nomi e le alleanze, mai la sostanza politica).
Se deve servire un'Italia unita che esegua i diktat dell'Ue senza troppi disagi, quale migliore strategia che occupare entrambi i lati del campo, come ai tempi del vecchio antagonismo fra Democrazia Cristiana e Pci, così da garantirsi a vicenda che nessun terzo possa ostacolare l'unico obiettivo accettabile dalla troika, cioè un paese che china la testa, si mette a 90°per fare diligentemente i compiti per casa se pur dopo qualche schermaglietta fra finti opposti schieramenti, giusto per rincitrullire il "popolino" con il fumo negli occhi della democrazia?
Il gioco è questo: in campo ci puoi stare se sai come si gioca. Se pensi di scombinare le regole del gioco, ti si impallina e tanti saluti.
"Tutto cambia perché nulla cambi", no?
Una cosa e chiudo.
C'è la possibilità di un granello di sabbia: il "popolino" è nel frattempo quasi completamente sveglio, e rincitrullirlo è diventato sempre più difficile.
domenica 19 maggio 2019
E ci mancava, la lettera dell'ONU
Migranti, lettera dell’Onu all’Italia: “Ritirare direttive anti-ong e stop a dl Sicurezza bis. Violano diritti umani”
In sintesi, la lettera:
"...chiede al governo di ritirare le circolari di Salvini contro la Mare Jonio e di bloccare il provvedimento che multa le ong che effettuino soccorsi in mare. Il decreto sicurezza bis, a giudizio degli esperti delle Nazioni Unite, “è potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti, inclusi richiedenti asilo e le vittime o potenziali vittime di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani e altre gravi violazioni dei diritti umani”.Se il Salvini che chiude i porti "viola i diritti umani", non mi pare esempio di democraticità e rispetto dei diritti umani l'Islam che l'ONU ci sollecita a importare.
Quindi, alla fine, domenica si deciderà solo se sia più più fascista questa Milano
o questa
Voi importate e aspettatevi di dover sottostare alla legge islamica, poi potrete appellarvi all'Onu, quando saranno abbastanza da imporre la legge del taglione al posto del decreto sicurezza.
Aprite i porti, lasciateli entrare, contenti oggi dell'esotismo di mettervi il velo e inginocchiarvi a 90° per finta, mentre parlate di rispetto dei diritti umani di chi lapida le loro donne dopo averle stuprate e taglia le mani a chi ruba.
Quando saranno abbastanza, e non manca molto, venitemi poi ancora a parlare del fascismo di Salvini che chiude i porti e pensa a un decreto sicurezza bis.
Che non ho votato il 4 marzo 2018 ma che forse mi convincerò a votare domenica prossima.
Perché ho una sola regola sull'accoglienza: bussate alla mia porta e vi sarà aperto.
Ma la regola generale ne sottintende una serie di altre: una volta che siete in casa mia valgono le mie leggi, la mia laicità è sovrana, la mia tolleranza per i comportamenti bizzarri finisce nel momento in cui scopro sul mio tappeto uomini inginocchiati con le chiappe al vento.
Ci si inginocchia per sottomettersi, e gli schiavi volontari li disprezzo profondamente da sempre.
venerdì 8 febbraio 2019
Di tutti i futuri possibili, questo...
Relatori: Fritjof Capra (Il Tao della fisica) e Stefano Mancuso (Plant Revolution).
Titolo: Futuro vegetale.
La sera prima avevo scoperto (nel senso che non la conoscevo) Erica Poli, Psichiatra, Psicologa e Counselor, particolarmente ferrata e brava nel parlare di neuroscienze e neuropsicobiologia, riuscendo a essere semplice e comprensibile a chiunque.
Nel video, a un Tedx a Reggio Emilia, parla di Codice Umano: dalla Genetica all'Amore (il video dura circa 16', vedetelo, vi farà sentire bene).
Poco dopo stavo pensando: come si concilia la bellezza di tutto questo con quest'altro?
O con questo?
O con questo?
Se è certo che l'evoluzione è un fatto personale, e se è vero che questa evoluzione è frutto anche di ambiente e contesto in cui vivi, è purtroppo altrettanto certo che chi vive immerso in un mondo culturalmente fermo alla legge del taglione e della savana, proprio per quei fattori ambientali/culturali, se portato a vivere nel mondo occidentale di Fritjof Capra e Stefano Mancuso, avrà serissime difficoltà ad ambientarsi. Con esiti drammatici per lui e per quelli che gli devono forzatamente convivere insieme senza comprendere il suo totale disadattamento.
Penso spesso che certi drammatci fatti di cronaca, che vedono sempre più spesso autori di efferati delitti dei migranti senza legge e allo sbando totale, siano la misura di questo profondo disallineamento fra la cultura dalla quale provengono e quella nella quale sono arrivati a vivere senza poterla comprendere fino in fondo.
Sono due mondi in rotta di collisione forzata.
Arrivano a comprendere la moda, i mezzi tecnologici, i soldi, cioè la superficie del mondo occidentale che li abbaglia e, sempre più spesso, inganna ormai gli occidentali.
Non comprendono il processo storico e culturale che a questo mondo dei lustrini occidentali fa da fondamenta, fondamenta invisibili ma ben delineate e sempre più spesso sconosciute appunto anche agli stessi occidentali, i quali però le hanno comunque nei loro invisibili mattoncini del Dna e nel profondo della loro memoria ancestrale.
Così succede che, non potendo comprendere ciò con cui devono confrontarsi, fanno affidamento alla cultura di provenienza: lo stupro (dicono certi magistrati che li assolvono) non è da loro considerato un reato. Il considerare le donne esseri inferiori, che vanno negate coprendole come sacchi della spazzatura a tutela dei loro stessi peccaminosi pensieri. E la cosa difficilmente trattabile è questo negarle, questo coprirle per difendersene, che è da loro considerato una questione religiosa, quindi insindacabile.
La legge del taglione, la decapitazione, la lapidazione sulla pubblica piazza sono pratiche di legge accettate e condivise anche da chi le subisce, così come possiamo immaginare che questi mondi arrivino nell'ipocrita occidente cambiando valori che nella loro mente considerano leggi divine?
Non c'è modo.
Poi c'è appunto quest'altro: che un occidente europeo pavido e ipocrita, un occidente che nega l'evidenza dell'impossibilità di far convivere due mondi che si stanno agli estremi opposti, ricamandoci sopra questioni di diritti e opportunità senza nemmeno farsi sfiorare dalla questione delle questioni, valida sempre: se è vero che tutti hanno diritto ad evolversi, e che tale opportunità di una migliore qualità di vita va data a chiunque, è altrettanto vero che per portare chi arriva dritto dalle caverne al mondo che esplorano Capra e Mancuso, sarà gioco forza portare per un po' nelle caverne l'evoluto occidente che con le caverne del taglione, delle donne nel sacco e delle mannaie in metropolitana sono sempre più obbligate a convivere.
Il dramma in atto è che mentre una parte del mondo ci lascia intravvedere la possibilità di una vita pieni di senso e di bellezza che grazie a filoni di ricerca sempre più ci avvicina alla profondità del nostro essere in potenza microscopiche cellule di luce divina, nella nostra quotidianità, in quello stesso mondo, ci sentiamo minacciati da un regresso all'ignoranza più truce al punto che finiamo impietriti a difenderci da minacce fisiche e culturali che risvegliano in noi terrori per la sopravvivenza di ciò che siamo. Paure che pensavamo di aver relegate nella memoria più profonda e invece le sentiamo risalire alla coscienza e paralizzare in noi ogni spinta in avanti, verso quell'esistenza piena di bellezza e senso che sappiamo possibile.
Negarla, quella memoria che risale alla coscienza, è già una regressione e un'apertura alle possibili cataratte di una nuova violenta lotta per la sopravvivenza del più forte.
Cioè del meglio armato contro il meno preparato a vedere i germi di quella violenza che già gli aleggiano intorno.
Eppure, una cosa dovremmo averla imparata, noi che ci dilettiamo di Yin e Yang, di Consapevolezza e Yoga, di leggi dell'attrazione e fantasmatiche virtù purificanti di diete vegane o respiriane, noi che ce la spassiamo a tentare di comprendere cosa sia arrivare alla ricomposizione dell'equilibrio in un Uno che Tutto comprenda: se ammettiamo l'esistenza del Bene, che vogliamo tutti raggiungere al più presto, necessariamente e implicitamente ammettiamo l'esistenza del Male, che è l'altro lato della stessa medaglia.
Negare che il Male esista è già un piccolo indizio che qualcosa nella nostra logica non funziona tanto bene.
I Capra, i Mancuso, le Poli sono i miei fari nella notte buia che stiamo vivendo.
Ma sono appunto fari nella notte.
Poi arriva il giorno, e non so negare ciò che vedo e sento e provo, leggendo di poliziotti presi a mattonate in faccia da immigrati, di donne stuprate da migranti assolti da magistrati che riconoscono loro la legge del tribale selvaggio il quale non sa, non può sapere, che le donne non si stuprano.
Leggo di pensionati aggrediti per strada e minacciati con coltello alla gola per rubargli un telefono o pochi euro, e mi prende lo sconforto sapendo che chissà, un altro magistrato assolverà pure quel delinquente perché, povero, lui non sa che qui non si fa.
O come quello che ha assolto lo spacciatore perché non ha altre fonti di reddito (ma se a spacciare è un italiano pensionato nessuna pietà, chè per lui la legge è più uguale che per il selvaggio).
O quando leggo di cristiani massacrati in giro per il mondo e di un Papa che si vergogna della croce che mimetizza in un logo astruso per andare a parlare di colloqui interreligiosi con capi di paesi islamici che infibulano le loro donne e le rinchiudono sotto palandrane nere per evitarsi tentazioni, come se Dio le avesse fatte davvero inferiori e peccatrici, così mi chiedo che razza di dialoghi interreligiosi vada a fare uno che per primo nega perfino il simbolo della sua stessa religione della cui chiesa è poi il capo supremo.
Cose brutte, che ti fanno chiedere perché mai di tanti possibili futuri sognati ci si debba oggi arrabattare per tenere insieme questo e temendone uno perfino peggiore di qui a non molto.
Nonostante vi siano oggettive e concrete possibilità di altri diversi presenti e futuri, nonostante vi siano viventi e attivi fra noi magnifici sognatori di mondi e futuri bellissimi che sono già qui...
domenica 9 dicembre 2018
Cretini 2 (i cretini non finiscono mai)
Era il 1° giugno della torrida estate del 2003, e quel giorno si apriva al pubblico per la stagione estiva la piscina, e l'annesso parco, dove all'epoca lavoravo.
Responsabile di segreteria, che si stesse mettendo male l'avevo intuito fin dall'apertura del cancello d'ingresso: alle 9.40 (l'impianto apriva alle 10) trovai già ad attendermi una dozzina di persone piuttosto scalmanate (per via del caldo e un'errata idea degli orari di apertura, concedo...).
Aperta la segreteria, la coda non si è mai fermata.
Alle 13.30, quando di solito c'era un calo di ingressi per via della mezza giornata utile che si pagava comunque a prezzo pieno, avevo già esaurito tutti i biglietti disponibili e stavo andando in panne per via del fatto che niente, nemmeno una pipì...
Dalla piscina mi chiamano per segnalarmi che c'era troppa gente rispetto al previsto unico bagnino (la stagione precedente non si erano mai superate le 500/600 presenze max), così iniziai a telefonare a tutta la lista di bagnini per cercarne almeno un secondo: a fatica, essendo tutti fuori servizio, riuscii a reperirne uno e a farlo arrivare dopo suppliche e perghiere che neanche a Lourdes (i bagnini fuori servizio hanno anche una vita, non è che stanno a casa ad aspettare che li chiami in emergenza).
Alle 14 era previsto un cambio turno, ma data la situazione chiamai intorno all'una la collega che doveva prendere servizio per supplicarla di arrivare il prima possibile: stavo davvero rischiando di farmela addosso, non potendo mollare la segreteria con la coda di gente irritata e nervosa (sempre per via del caldo, vado a concedere: se state a uno sportello rassegnatevi, non siete più umani di un robot per nessuno...).
Biglietti: non potevo inventarmeli, e però mandare via gente mi era impossibile: mi stavano già minacciando per l'attesa in coda, come se la coda gliel'avessi procurata io giusto per far loro dispetto, e al tentativo di negare un ingresso ho rischiato un linciaggio.
Chiamai l'amministratore per chiedergli che diavolo avrei dovuto fare. Ideona del genio: "Manda x (la sostituta che stava arrivando) a farsi prestare un blocchetto di biglietti alla piscina di...(altra gestita dalla stessa società).
Verso le 15.30, ormai in 2 allo sportello, finalmente la coda iniziò a scemare e dovevo fare almeno una prima chiusura di cassa prima di lasciare alla collega il proseguire fino a chiusura serale.
Capienza piscina: 800 persone.
Biglietti venduti: 1300 c.a.
Due bagnini, uno dei quali arrivato in soccorso dopo 3h di apertura e mille persone dentro all'impianto: se non è successo niente è forse solo perché quel giorno ho chiamato a soccorso molti potentissimi santi locali.
Il guaio è questo, sperimentato in quell'impianto molte volte: non c'é modo di far ragionare sulla sicurezza la gente: se gli dici che l'impianto non può ricevere più di un tot di persone, la mettono sul personale, e ti azzannano.
Dici loro che in vasca non puoi far nuotare più di 10 persone per corsia (ideale è 8), e ti azzannano.
Dici che in vasca si entra con cuffia e ciabatte dopo essere passati sotto la doccia e appena non li guardi se ne fregano.
Dici loro che nel prato della piscina non si possono portare i cani, che tanto meno i cani possono entrare in vasca, e niente, il loro cane è buono e io cattivissima (un giorno ho dovuto chiamare i carabinieri perché una si era portata il cane nascosto dentro la borsa e avevo la fila di bagnanti che se ne venivano a lamentare per via dell'igiene: meglio non v i dica le scene successe quel giorno alla presenza dei carabinieri, roba da film comico: i cani si sa, sono più che umani...e fanno una pipì più santa di quella dei neonati...)
Se parli loro di igiene sono sempre tutti d'accordo, ma solo se si parla dell'igiene altrui: loro sono pulitissimi (non vi racconto cosa trovavano le inservienti che pulivano gli spogliati per non farvi tornare su il pranzo domenicale), si sono fatti la doccia anche ieri, la cuffia gli rovina i capelli e tanto loro mica mettono la testa sott'acqua (ovviamente la loro pelle non si desquama mai, non perdono mai alcun capello, e comunque c'é il cloro, che igienizza tutto (se igienizzasse "tutto", uscireste squamati e con la pelle che cade a brandelli dopo 10' di immersione, sappiatelo...).
Il giorno dopo: alle 5 arriva all'impianto l'uomo della manutenzione quotidiana (abitualmente controlla i filtri, controlla l'emissione della percentuale di cloro in acqua, pulisce il fondo e igienizza i bordi, normale manutenzione insomma): nella vasca il fondo del giorno prima ha un centimetro di fango, letteralmente. Galleggiano inoltre rami, foglie, erba. Sui filtri, che non filtrano più nulla, chili di capelli, un paio di slip. parecchi kleenex.
Il prato pare reduce da una riedizione di Woodstock: carte, bicchieri, lattine, ciabatte singole, fazzoletti, giornali abbandonati, ecc.
Può stupirmi che la discoteca di Corinaldo abbia venduto più biglietti (e fatto entrare più ragazzini) di quanti fosse autorizzata a contenerne?
Per niente.
Ciò che invece mi stupisce è che ci siano genitori che consentono a ragazzini di 14/15/16 anni di andare in discoteca per un concerto (demenza del concerto a parte) che all'una di notte non è ancora iniziato.
Ma dove hanno la testa? Che senso di responsabilità hanno nei confronti dei figli? Qualcuno glielo spiega che non è questione di fiducia nei figli, ma di condizioni per cui quella fiducia risulta di default malriposta.
I gestori della discoteca vanno puniti, ovvio, e però è inutile fare quel che sempre si fa in questi casi: chiudere il locale per qualche mese per poi riaprirlo imponendo sulla carta numeri di capienza più contenuti (pare che al locale in questione fosse peraltro già successo).
Il punto è che ci sono business dove non c'é fattura elettronica che tenga, dove fare incassi è più importante che garantire la sicurezza e controllare che i numeri dei biglietti venduti corrisponda al massimo al numero di capienza è una pura illusione: o gli metti i tornelli numerati con blocco automatico al raggiungimento dei limiti previsti o niente, i numeri sono moneta sonante in più che arriva come una manna alla quale è difficile resistere.
Ed è inutile anche fare i moralisti della domenica: provate voi a bloccare gli ingressi quando davanti avete un'orda di gente che di sicurezza e regole non ne vuol sapere: o li menate di brutto (e siete un dittatore fascista) o vi lasciate tentare dall'ingresso in più che vi elimina la coda scalpitante e aumenta il volume di contante della serata (diventando sul momento dei buoni, ma alla fine essendo sempre dei coglioni).
Per me, ve lo dico: dove entra la folla io non entro più da tempo.
La folla è demente a prescindere, sempre: il cretino che fa la cazzata va messo in conto, e se si è mentalmente onesti se ne mette in conto più d'uno, così ecco che avete la risposta al cosa fare: state lontani dagli assembramenti e diffidate di chiunque vi faccia entrare in un locale dove non si potrebbe "solo" per farvi un favore.
L'esperienza di 4 anni a uno sportello, tutto sommato e solo in apparenza meno pericoloso di quello di una discoteca, mi ha insegnato che nessuno è più cretino e potenzialmente pericoloso di quello che ti chiede di fargli un favore facendolo entrare, contravvenendo con questo alle regole di sicurezza o di igiene: se ne incrociate uno che vi fa (o vi chiede) un simile "favore", tirategli subito un cazzotto, vi farete meno male che a cedere.
Ne ho rischiati parecchi, di cazzotti, per aver imposto, nei limiti delle mie competenze, il rispetto delle regole per igiene e sicurezza.
Non è stato mai facile, subire le incazzature deliranti di gente normalissima e perbene che davanti a un no si rivela una belva disposta a sbranarti per aver osato, proprio a lei, "io che sono un/una cliente!", dire no, non posso, mi lasci il numero di telefono e se si libera un posto la chiamo.
Niente, l'italietta del lei non sa chi sono io e del la prego mi faccia un favore è forse la bestia più infida dalla quale non riusciamo davvero a liberarci.
Le conseguenze sono quelle note: i morti di Corinaldo di questi giorni, ma ci metto sul conto anche quelli per la valanga di Rigopiano, quelli del Ponte Morandi e tutti quelli che vi vengono in mente ripensandoci un po': morti la cui ragione si trova sempre dalle parti del favore, del pressapochismo, del tanto non cadrà, del mica nevicherà così tanto da...
sabato 8 dicembre 2018
Cretini ovunque
Insomma, vien da pensare che la famosa "invidia sociale" non sia tanto lontana dalla verità, vedendo questi gilet jaune che, nel bel mezzo di un'imponente manifestazione dove parecchi oggi sono stati feriti e pare un ragazzo sia morto, non trovano di meglio che andare a svaligiare l'Apple store.
Se vai a contestare il sistema che ti esclude, l'iPhone nel negozio lo sfracelli, non lo rubi.
Per me questi sono esempi di come non sia possibile migliorare l'esistenza di nessuno, con le manifestazioni in piazza.
Non perché non servano, servono però solo se chi vi partecipa ha chiaro il perché è lì a prendere legnate e freddo.
E se oggi fossi stata a Bordeaux, e avessi visto questi rubare iPhone, avrei incitato i poliziotti a sparare pallottole di gomma contro questi cretini: sono un insulto a tutta la gente che in Francia è scesa in piazza per delle nobilissime e condivisibilissime ragioni.
Che non hanno nulla a che fare con i furti: i ladri sono quelli che ti rubano la vita e dovresti contestare, non imitare.
Purtroppo però, quando scendi in piazza non puoi sapere chi ti segue, e i cretini si sa, sono ovunque e sono ingovernabili.
O meglio, li governi benissimo: basta dargli appunto un iPhone, oggetti e abiti firmati e magari aprirgli un negozio di caffè americano sotto casa: i cretini si metteranno prontamente in fila come pecore per ore solo per sentirsi appagati quel tanto che basta a farsi un selfie da pubblicare subito sui social.
Poi sono pronti per essere usati e spremuti come limoni a vita, altro che giustizia sociale.
E non sono cretini di nuovo conio, eh? Così ce ne sono sempre stati, tipo quelli che un tempo andavano alle manifestazioni con le Clarks e lo scaldino per le mani, tanto le legnate le prendevano per loro gli operai con le scarpacce sfatte e i calzini di lana con i buchi.
P.S. h. 13.56 del 9.12.18
Qualcuno su Twitter mi informa che...
P.P.S. Per dovere di cronaca, ecco il puntualizzatore a commento del tweet precedente (insomma, come si fa a dire che erano arabi, mica gli si vede il volto...e volendo ha pure ragione):Ce sont des Arabes des banlieues ghetto, pas des Gilets Jaunes.— Akseli9963 (@akseli_9) 9 dicembre 2018
Ah bon ? C’est vrai que t’arrives à voir leurs visages pour affirmer ça fils de pute— $T€ (@steph93z10) 9 dicembre 2018
giovedì 18 ottobre 2018
Il fumo, e l'arrosto...
Incendio in via Chiasserini, allarme diossina: acceso un ventilatore per allontanare i fumiUn incendio, quello al deposito rifiuti di Milano, andato avanti per quattro giorni a bruciare svariati materiali tossici, fra i quali plastica.
„
L'allarme tossicità, che riguarderebbe prevalentemente l'area adiacente al devastante incendio, riguarda dunque la presenza di diossina, nome comune della tetraclorodibenzo-p-diossina. La sostanza, composta da cloro, carbonio, idrogeno e ossigeno, risulta velenosa per l'uomo. La soglia massima di tollerabilità fissata dall’Organizzazione mondiale della Sanità è di un trilionesimo di grammo al giorno per kg di peso. Superato questo limite nei feti possono verificarsi malformazioni ai reni e al palato. In alto quantitativo, inoltre, questa sostanza causa cloracne, una patologia per la quale la pelle di tutto il corpo si ricopre di pustole. Da Milano Today
Eppure, per i fumi e le puzze che da domenica sera ammorbano la città si è sparsa a piene mani la rassicurazione che non vi era alcun pericolo limitandosi al mero (idiota) consiglio alla popolazione di tenere le finestre chiuse, eludendo scientificamente il fatto che, dovendo i più comunque uscire, prima o poi avrebbero dovuto perfino respirare.
Lo sanno anche i sassi che la plastica bruciando produce diossina e, dopo l'incidente di Seveso, che è molto pericolosa per la salute sia dell'uomo che dell'ambiente.
Ma niente, il consiglio da seguire è stato: "..è solo puzza, niente di pericoloso, solo odore sgradevole, tenere le finestre chiuse...".
L'analisi dei fumi per il riscontro della diossina nell'aria ha bisogno di 72 ore per essere portato a termine, così ecco che stamattina esce fuori che il naso (totalmente a-scientifico), aveva già analizzato la puzza e portato l'istinto verso fazzoletti e mascherine di protezione.
Ma che dicono anche oggi #gliesperti?
Tranquilli, la diossina è solo nell'area adiacente l'impianto!!!
Il fumo ha invaso per 4 giorni Milano arrivando finanche negli scantinati, bruciando naso e gola a chi per strada era pur costretto a respirarsi quell'arietta venefica dal puzzo non pericoloso.
Però la diossina rilevata è rimasta confinata solo nelle zone adiacenti l'incendio?
Il vento non esiste.
La Terra è piatta e sta ferma.
Il fumo ha rispettato i confini perimetrali del deposito.
Chi è andato a comprarsi mascherine era in preda a psicosi.
Il responsabile del fumo a Milano non era la plastica (e altro) che bruciava, ma #hastatoilmeteo.
Ne capisce più il naso e l'istinto animalo e troglodita.
Se c'é fumo, c'é arrosto.
L'umano, che testardo ancora ci abita nonostante facciano (e facciamo) di tutto per soffocarlo in culla, lo sa dai tempi delle caverne, che il naso ha sempre ragione.
Anche l'istinto ha i suoi perché, e a volte penso che non sia così sbagliato ricominciare a recuperarlo, fidandoci di quanto ci dice.
“
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domenica 7 ottobre 2018
Reddito di sudditanza
Di Maio -"Rispondendo a una domanda, ha poi precisato: «Non diamo l'opportunità di prendere soldi standosene sul divano, perché tutti dovranno avere la giornata impegnata per la formazione e per i lavori di pubblica utilità». Questo vuol dire che non si avrà tempo per lavorare in nero e chi imbroglia si becca fino a 6 anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge".1. "prendere soldi standosene sul divano" ricorda il noto "...con un reddito base la gente si adagerebbe, si siederebbe e mangerebbe pasta al pomodoro" della Fornero.
Siamo lì: i poveri disoccupati, tali per decisioni prese dai politici sulla loro testa, sono sempre dei mangia pasta a sbafo e lavativi buoni solo a far niente, seduti o svaccati sul divano.
Penoso doverlo risentire, speravo di no.
2. "dovranno avere la giornata impegnata per la formazione e per i lavori di pubblica utilità" -I corsi di formazione al lavoro non sono roba inventata da Di Maio: da anni se ne fanno di ogni tipo in tutto il paese, finanziati dal FSE o dalle Regioni e gestiti da enti accreditati.
E da quel che so, i corsisti che poi hanno trovato un lavoro, intendo un vero lavoro, sono pochini. Docenti dei corsi e dipendenti delle società che li organizzano a parte.
Poi c'é da considerare che i corsi organizzati con i soldi del FSE venivano (non so se è ancora così) retribuiti con 3€/h. e quindi, calcolando circa 7h al giorno, si arriva(va?) frequentando tali corsi, a incassare circa 420€ al mese. Senza minacce di anni di galera e senza ditini alzati su immorali divani e pastasciutte.
Pare poi che i percettori del futuro RdS avranno anche l'obbligo di almeno 8h impegnate in lavori di pubblica utilità la settimana (pare nei Comuni di residenza).
In altri tempi, i lavori di pubblica utilità venivano offerti ai disoccupati per garantire loro una retribuzione, vogliamo quindi calcolare il valore economico di quei lavori a 8.50€ l'ora? Sarebbero circa 270€ al mese, se vivessimo in un mondo normale. E invece saranno a gratis, perché già compresi nei 780€.
3. I 780€/mese - La cifra è calcolata a nucleo familiare, non a singolo individuo, quindi dalla misura immagino saranno esclusi i giovani laureati che vivono in famiglia in attesa di uno stipendio vero che consenta loro di farsi una vita: se i tuoi guadagnano, tu sei costretto o a campargli sulle spalle a vita o a espatriare. Nulla di nuovo.
Il nucleo familiare, per accedervi, dovrà poi avere un Isee di poco superiore ai 9mila euro anno.
Che corrispondono a uno stipendio di circa 750€ al mese, se per 12 mesi.
Se in una famiglia è disoccupata la moglie, e il marito porta a casa invece 850€ lordi al mese, sono fuori (l'Isee è calcolato al lordo, e tiene conto anche del saldo medio di conto corrente).
Hanno un figlio? Forse avranno agevolazioni per scuola o asilo, ma nel RdS non rientreranno.
4. Di Maio: «il reddito sarà erogato su una carta -. Questo permette la tracciabilità, non permette evasione o spese immorali e quindi permette di utilizzare questi soldi per la funzione per cui esiste, cioè assicurare la sopravvivenza minima dell'individuo. Quindi alimentari e beni di prima necessità»Sentir parlare di "tracciabilità" e "spese immorali" nel concedere 780€ di RdS, condizionato da obblighi di corsi 8 ore al giorno e 8 ore a settimana di lavori socialmente utili, fa capire quanto il giovane Di Maio non abbia proprio idea di quanto costi "la sopravvivenza minima" a una famiglia fra alimentari, bollette, trasporti, assicurazioni e Tari varie, che si pagano anche se non si hanno introiti di alcun tipo.
Che spese immorali immagina si possano fare con 780€ al mese magari per camparci in 3?
I dementi in rete straparlano di "gente che se li gioca", "gente che se li beve", "gente che si compra l'iPhone", dimostrando che la platea di imbecilli che sentenziano su cose di cui non hanno idea è infinita e varia.
La misura è per ora destinata solo a famiglie in difficoltà con almeno un componente disoccupato, e voglio provare a fare un esempio di famiglia che potrebbe averne diritto.
Facciamo che ho 30 anni, sono laureata e sposata, ho un bambino che va all'asilo, mio marito è laureato ma disoccupato da 2 anni, e io riesco a portare a casa circa 500€ al mese facendo la domestica la mattina mentre il bambino è all'asilo.
Ho un Isee sotto i 9mila, per cui il nostro nucleo familiare rientra nella platea dei possibili percettori del RdS.
Attaualmente, avendo in realtà un Isee sotto i 7.500€, ogni anno presento domanda per avere bonus gas/energia/idrico.
Sono pochi euro di risparmio in bolletta, ma in miseria anche quei 150/180€ totali di risparmio annuo sono importanti.
In più, sempre per Isee basso, ho esenzione sui ticket (non su tutto) e per la eventuale mensa dell'asilo.
Siamo in affitto (chi vive in casa di proprietà vedrà ridotto l'importo di circa 400€, ritenuto il costo medio di un affitto, ovviamente nel mondo di papalla), 500€/al mese, e per pagarlo attualmente rientriamo fra i percettori di un'integrazione all'affitto erogato dalla Regione di circa 150€/mese.
In casa entrano quindi ora circa 650€/mese, ed essendo in 3, siamo comunque costretti a chiedere aiuto alle nostre famiglie per avere "la minima sopravvivenza".
Se mio marito, disoccupato, rientra fra i possibili percettori, i suoi futuri 780€ di RdS al mese porteranno il nostro reddito annuale oltre la soglia Isee che ora ci consente di avere i bonus, l'esenzione ticket e la mensa scolastica per il piccolo.
Quindi, già dall'anno successivo, non solo i 780€ di RdS non gli saranno più riconosciuti perché l'Isee supererà la soglia dei 9mila euro previsti dalla misura (i suoi 780€/mese + i miei 500€/mese superano i 15mila l'anno), ma perderemo i pochi benefici che il nostro attuale reddito da fame almeno ci consentiva.
Il tutto, senza altra garanzia che l'obbligo a frequentare corsi 7/8h al giorno, l'obbligo di 8 ore a settimana in lavori di pubblica utilità per il Comune, a essere tracciato su cosa e come spende quasi fosse un delinquente in libertà vigilata che è necessario monitorare.
Poi, diciamolo, finiti i corsi (che si fanno già), finiti i soldi (li danno per 3 anni, non all'infinito), il lavoro chi lo garantisce? Dov'é? Dove si trovano tutti 'sti lavori per ridare dignità ai milioni di cittadini poveri e disoccupati?
A tavolino, Di Maio i conti li fa tornare così:
"L'obiettivo, ha dichiarato Di Maio, è quello di far spendere le risorse distribuite ai bisognosi «nei negozi italiani, nelle attività sul suolo italiano, perché vogliamo iniettare nell'economia reale 10 miliardi di euro ogni anno, che significa far ripartire non solo i consumi, ma anche la vita delle imprese e dei commercianti e tutti gioveranno del reddito di cittadinanza».Tradotto: il RdS (Reddito di Sudditanza) usa i poveri disoccupati come una sorta di elicopter money, dove a far girare le pale dell'elicottero come benzina ci saranno i percettori i quali dovranno spendere quei soldi, non immoralmente e non all'estero (non potranno andare a puttane né andare a comprare cioccolato in Svizzera, per capirci).
E però i percettori, già minacciati di 6 anni di galera, che girano le pale dell'elicottero per far piovere quei soldi sui commercianti e sulle imprese, che dovranno impegnarsi ai corsi forzati, ai lavori forzati per il Comune, insieme serviranno su un piatto d'oro all'Istat e a chiunque ne sia interessato, anche svariati dati sui loro consumi personali, sulle loro abitudini di spesa, sulle loro debolezze (ti piacciono i biscottini al miele, eh?) e sulle loro perversioni (ma ci si potranno comprare gli anticoncezionali e i preservativi oppure no? No, a meno che si riesca a farli rientrare come spesa farmaceutica di prima necessità, boh?).
Insomma, alla fine, nulla che non si sia già visto: corsi già esistono, bonus energia e gas, ecc., già definiscono chi è povero e chi non lo è (non accedi a questi aiuti se non porti anche gli estratti conto bancari).
Manca il lavoro, non i corsi, non i lavori socialmente utili.
Mancano i soldi per vivere, non le lezioncine e le minacce preventive.
E se non hai un reddito, con 780€ in 3 e in affitto, non ci campi comunque ("chi non li spende tutti se li vedrà ridotti" è parte degli insulti all'intelligenza del RdS...)
Ciò che non si capisce (cioè si capisce benissimo) è per quale ragione chi ha un Isee sotto una certa soglia non possa essere destinatario di un versamento mensile direttamente nel conto corrente quale forma di aiuto senza condizioni.
Perché, al di là delle sciocchezze, una cosa è certa: come tracciano le spese della eventuale carta del RdC, così già oggi chi presenta richiesta per bonus energia, di integrazione all'affitto o per qualunque altra forma di aiuto economico previsto dall'attuale sistema, viene scannerizzato direttamente nel conto corrente dall'Agenzia delle Entrate.
Che non perdona, e mi pare giusto.
Ma se già oggi funziona così, vuol dire che il sistema di verifica e controllo del diritto all'aiuto è comunque possibile ed esiste già, senza carte (con estremo godimento e lucro del sistema interbancario), senza ricatti, senza ditini alzati e senza minacce di galera e moralizzazione dei consumi del povero cristo (chissà com'é che ai ricchi nessuno mai fa la morale...).
Invece, mi tocca rileggere la Fornero in peggio.
Forse, più che accettare questo Reddito di Sudditanza che è un insulto ancora prima di essere attivato, i poveri disoccupati dovrebbero imparare come si fa a farsi rispettare dai vitelloni con iPhone che passano davvero la giornata a cazzeggiare sulle panchine: imparare a stare tranquilli sulle panchine, innanzitutto; e al primo che se ne lamenta alzare subito la voce urlando:" No buono mangiare, no wi-fi, tu dare me soldi o buttiamo cibo merda e matterassi giù dalla finestra".
sabato 29 settembre 2018
Dedicato ai postatori di scontrini
Qualcuno gli fece poi notare che lo stesso caffè, se consumato al banco, gli sarebbe costato 1,50€, e che lamentarsi per il costo dei caffè serviti al tavolo, in uno dei caffè storici di Piazza San Marco, con orchestra ad allietare una scenografia unica al mondo, era solo segno della sua ignoranza (quanto meno l'ignoranza del non aver preso visione del cartello con i prezzi esposti prima di sedersi).
Sarà che mi ritengo un'ex veneziana nostalgica, che non riesce più ad andare a Venezia senza patire un turismo di massa che ha cancellato negozi, caffè e piccole trattorie di quartiere trasformando la città in una sorta casba cinese, senza il fascino né della casba né quello della Cina, ma quello scontrino mi aveva irritato per la superficialità e la sciocchezza.
Ricordo di aver pensato (e forse twittato) che era come se uno entrasse in un negozio di Saint Laurent per comprarsi un vestito e si lamentasse poi di non poterlo pagare quanto un vestitello dell'Ovs.
Sempre di caffè e sempre di vestiti si tratta, ma credo dovrebbero saperlo anche i muri che se entri a cenare nel ristorante stellato il conto che ti presenteranno sarà altrettanto stellato anche se uscirai con la fame: se si ha fame e pochi soldi, meglio andare su stelle e strisce, per esser certi di sfamarsi al prezzo che ci si può permettere senza finire a postare sciocchi scontrini (la società multiculti è inesorabilmente multi conti, a dimostrazione pratica che no, non siamo tutti uguali, quella è la fiaba che vi raccontano per non farvi incazzare).
Tutta la premessa per invitare i pubblicatori di scontrini a vedere il video che pubblico qui sotto.
Lo dico subito: prima di iniziare a guardarlo ero io stessa molto scettica, temevo lo scempio dell'altro Caffé storico che si affaccia su Piazza San Marco, il Quadri, acquistato qualche anno fa dagli Alajmo, gli chef stellati, che in questo video presentano proprio la storia dei lavori di restauro del Gran Caffè Quadri.
Mentre scorrevano le immagini mi sono invece commossa: per la bellezza, per la sensibilità, per la grande attenzione al luogo, per la sua storia e per la storia di tutti gli artigiani veneziani che hanno partecipato all'opera di restauro, portandovi ognuno la propria abilità, la propria dedizione e quel misterioso qualcosa di più che trasudano tutte le storie delle famiglie artigiane che si tramandano un'arte di padre in figlio.
Anche a me, che al Quadri oggi Alajmo posso al più consentirmi un caffè al banco, la storia di questo restauro ha regalato l'emozione di un'indescrivbile sentimento per Venezia e per le cose belle che gli artigiani di questa città hanno insegnato ed esportato da sempre in mezzo mondo (l'altra metà l'hanno esportata gli arabi, quelli senza smartphone ma con le pergamene; e i cinesi, non quelli delle gondoete de plastica, ma quelli dell'Impero Celeste).
Dedico questo video a chi posta scontrini ma anche a chi avesse in futuro la tentazione di postarne uno senza prima aver realizzato di essersi seduto distrattamente su un pezzo di storia veneziana.
venerdì 21 settembre 2018
Povere destre, con questi sinistri...
La ragione di tale richiesta è che Marine Le Pen ha pubblicato su Twitter, il 16 dicembre del 2015, le terribili immagini delle esecuzioni da parte dell'Isis (Stato Islamico) di 3 prigionieri, James Foley (ostaggio americano, decapitato), Moaz Al-Kazabeh (pilota giordano, bruciato vivo dentro una gabbia) e Fadi Ammar Zidan (soldato siriano, schiacciato vivo sotto le ruote dentate di un carro armato), foto che il Tribunale ha ritenuto essere così violente da essere la loro sola visione dannosa per la dignità umana.
Chiarisco subito che la penso come il Tribunale di Nanterre, sulla visione di immagini violente: vedere immagini di violenza ritengo sia davvero dannoso, se non per la dignità umana (la dignità umana è offesa con il solo fatto che tali orrori siano ancora commessi e oggi pure allegramente divulgati), certo sono dannosi per la salute mentale (vedere l'orrore ci abitua e ci educa all'accettazione dell'orrore: non ritengo affatto che, come qualcuno sostiene, assistere all'orrore ci immunizzi da questo).
Trattandosi però, nel caso delle immagini postate da Marine Le Pen, di immagini che all'epoca giravano (con mio ribrezzo) sul web, non riuscivo a comprendere bene la ragione per cui il Tribunale francese chiede solo per lei una perizia psichiatrica: immagino che le abbia trovate sul web, dove come dicevo giravano in quei giorni a ciclo continuo, e immagino che molti altri francesi le abbiano viste ben prima che le postasse la leader del FN.
Però, giustamente, lei è una leader politica, gli scatta il maggior obbligo di vigilanza sulla propria comunicazione. Forse dovrebbe bastare. Forse.
Scopro invece, leggendo copia dell'atto del Tribunale di Nanterre (anche questo gira tranquillamente su Twitter e immagino su altri social), che in Francia pubblicare immagini violente che possono turbare la dignità umana è vietato dal Codice Penale (articoli 227-24, 227-29 et 227-31 del CP).
Cerco di ricostruire la storia.
Quel giorno Marine Le Pen aveva pubblicato le immagini in risposta a quanto sostenuto in un'intervista di Jean-Jacques Bourdin su RMC allo "scienziato" politico Gilles Kepel, nel corso della quale si comparava la pericolosità dell'ascesa del Fronte Nazionale in Francia a quella dell'ascesa dello Stato Islamico - Daesh.
Marine Le Pen aveva già ribattuto alla scorretta comparazione che «Le parallèle fait ce matin par Jean-Jacques Bourdin entre Daech et le FN est un dérapage inacceptable. Il doit retirer ses propos immondes.» (Il parallelo fatto questa mattina da Jean-Jacques Bourdin tra Daech e FN è uno slittamento inaccettabile. Deve ritirare le sue parolacce).
E poco dopo postava le immagini di cui sopra con il commento «C’est ça Daech».
Uno scivolone anche il suo, però umanamente comprensibile e forse perfino giustificabile, se inserito nel contesto della provocazione subita pubblicamente poche ore prima.
Scivolone cui aveva rimediato rimuovendo dopo poco sia il tweet che le immagini, ma che non le ha risparmiato le dure conseguenze politiche e personali che da lì sono partite:
- l'apertura di una procedura d'inchiesta aperta nel 2016 dal Tribunale di Nanterre per la divulgazione delle immagini (pur se prontamente rimosse)
- la presentazione alla Commissione per gli Affari Giuridici del Parlamento Europeo, il 5 ottobre del 2016, da parte del Ministro della Giustizia francese, di togliere per lo stesso fatto l'immunità al parlamentare europeo Marine Le Pen (richiesta accolta nel febbraio 2017)
- la richiesta di pochi giorni fa, sempre del Tribunale di Nanterre, di sottoporla alla perizia psichiatrica per determinare sia sana di mente per aver postato quelle immagini (immagini pubbliche, viste da milioni di altre persone e postate da qualche altro migliaio di persone)
L'abbiamo capito? Solo i "democratici" pro UE sono veri democratici, e quindi unici giudici della vera democraticità e per questo unici autorizzati a fare le affermazioni più scorrette contro chi manifesta idee diverse dalle proprie.
Marine Le Pen che pubblica immagini (reali, presenti massicciamente in rete) è sospetta di turbe psichiatriche; chi invece ha paragonato il suo partito ai barbari esecutori di morte dell'Isis, non viene nemmeno sfiorato (a quel che ne so) da una denuncia per diffamazione né si sogna di scusarsi per l'indegnità dell'affermazione fatta.
Chi si oppone all'UE è di default un anti-democratico, e di più: è un fascista, razzista, nazista, populista, ecc;
Il fatto di essere contro l'UE è talmente incomprensibile ai pro-UE da rendere chiunque non la pensi come loro sospetto di turbe psichiatriche o almeno di fascismo, meglio se di nazismo, ancora meglio se di razzismo con un po' di populismo.
E' la democrazia alla UE, bellezza!
Come non pensare poi alla denuncia del Procuratore di Agrigento Patronaggio a Salvini, il Matteo reo di aver tardato a far sbarcare dalla Diciotti dei poveri migranti affaticati provenienti da guerre e fame e pieni di scabbia (lo dice lo stesso Patronaggio dopo aver fatto visita ai migranti ancora "sequestrati" sulla Diciotti) i quali, pochi giorni dopo essere stati degnamente alloggiati e rifocillati dalla Caritas a Rocca di Papa (non si sa se già scabbiati o meno), si sono clandestinamente dileguati nella notte senza manco ringraziare.
In attesa delle prossime elezioni europee pare di capire che la "minaccia" dell'ascesa vertiginosa delle destre europee, mobiliti alcuni magistrati europei per tentare almeno di mettere fuori combattimento i più importanti leader politici delle destre europee.
Salvini costretto a sborsare denaro per 80 anni per ripagare furti non è chiaro ancora commessi da chi; l'incauta Marine Le Pen costretta a una perizia psichiatrica per aver postato immagini che allegramente spopolavano sul web; Orban ci manca poco che si ritrovi i carri armati sovietici in piazza...
No, ok, scusate, quella è un'altra storia. Lì era il 1956 e l'Ungheria recalcitrava a entrare sotto la protezione dell'Unione Sovietica. Così è stato necessario aiutarla a decidere per il suo bene, con carri armati sì, ma demo...socialisti o comunisti...Di compagni, diciamo...
Però, però, però: non è strano che sempre più spesso venga spontaneo fare parallellismi più con l'ex Unione delle Repubbliche Sovietiche di stanliniana memoria che con quel fascismo mussoliniano che tanto piace citare ai sinistri nostrani i quali, senza aver ancora fatto i conti con il fascismo così da sfrondarlo dalla montagna di retorica sul fascismo, se lo attaccano al petto come medaglia per interposto nonno, zio, cuggino, magari fascista pure lui pur, come molti, contro la propria volontà?
Nel dubbio, per quanto riguarda l'Unione Europea in corso d'opera, consiglio la visione del video qui sotto: